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Dal regista e dai produttori di “Paolo Conte, Via con me”, e Ezio Bosso, le cose che restrano, un nuovo, appassionato film “Enzo Jannacci, vengo anch'io” di Giorgio Verdelli,  in anteprima nella sezione Fuori Concorso della 80° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e nei cinema a settembre. 

Eclettico ma sempre fedele a sé stesso, capace di rinnovarsi senza perdersi mai, ha saputo mantenere per tutta la sua lunga carriera uno sguardo acuto e disincantato ma sempre ricco di umanità. Nella Milano degli anni 60, travolta dal boom economico e dall’immigrazione meridionale, Enzo Jannacci racconta nelle sue canzoni una città in cui ‘‘i perdenti’’ non hanno più nessun ruolo, diventando degli esclusi.

 

Lo stesso Jannacci è il narratore del docufilm, in una intervista inedita del 2005 in cui racconta i momenti topici e le collaborazioni con l’amico Giorgio Gaber, con Dario Fo, l’incontro con Cochi & Renato, il loro sodalizio personale e professionale ma anche le avventure e le disavventure sui palchi, teatri e le cantine e la vocazione di medico che gli sarebbe piaciuto sviluppare meglio.

 

Tanti i compagni di viaggio che intervengono nella narrazione con ricordi e storie molto spesso inedite da Diego Abatantuono a Cochi Ponzoni e Massimo Boldi, passando per Gino & Michele, i racconti di colleghi come Paolo Conte, Roberto Vecchioni, Paolo Rossi.

L’omaggio affettuoso di J-Ax e Francesco Gabbani, i ricordi di Claudio Bisio, Dori Ghezzi, Dalia Gaberscik e Guido Harari sino alla straordinaria testimonianza di Vasco Rossi che racconta un duetto improvvisato su “Vita Spericolata” e confessa di dovergli l’ispirazione di “Siamo Solo Noi”, leggendo nel sottofinale la lettera che Jannacci gli scrisse quando era oramai malato.

Infine, il racconto più intimo e struggente è quello del figlio Paolo, a casa davanti al pianoforte del padre con cui visse un lungo sodalizio artistico e che a questo progetto partecipa attivamente. Sono infatti di Paolo Jannacci le musiche di commento del docufilm ed una bellissima versione strumentale in forma di ballad di “Vengo Anch’io”, mentre dall’archivio di famiglia tante oltre foto, reperti e vari video, tra cui una ripresa inedita in super8 con Cochi & Renato, c’è anche la chicca di una registrazione dei primi anni 60: la surreale “Non posso sporcarmi il vestito”.

Una produzione SUDOVEST PRODUZIONI, INDIGO FILM, produttore associato GIANFRANCO ROMANO, con la partecipazione di ALA BIANCA GROUP, JANDO MUSIC, collaborazione artistica PAOLO JANNACCI, scritto e diretto da GIORGIO VERDELLI.

ENZO JANNACCI - VENGO ANCH'IO

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